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CAMPUS HAITI, AGOSTO 2018

Un nuovo Campus solidale nella Casa NPH in Haiti è in corso, alla scoperta dei progetti in aiuto ai bambini e ragazzi NPH e di Haiti, paese poverissimo dove ogni ora 2 bambini sotto i 5 anni muoiono per malattie curabili e malnutrizione.

Ecco i racconti di Chiara, accompagnatrice del gruppo:

10 agosto

“Siamo arrivati a Kenscoff! Oggi prepariamo la pizza per tutti i bambini accolti nella Casa”

9 agosto

“Dopo qualche acciacco, oggi in molti si son ripresi. Abbiamo passato il pomeriggio con i bambini della Baby House Sainte Anne e dell’ospedale St. Damien e poi la sera grande festa a FWAL con tutti i pequeños.
Danze scatenate, risate, cibo e divertimento!

8 agosto

“Oggi è stata una giornata tranquilla; abbiamo visitato alcuni dei nostri progetti come Kay St. Germain, il centro di riabilitazione per bambini disabili e di fisioterapia per adulti e bimbi, l’ospedale per famiglie St. Luc che assiste gli adulti, la scuola di strada FWAL per oltre 600 bambini e l’ospedale St. Damien per portare una lieve distrazione ai bimbi malati.
Anche questa mattina altri corpicini deposti davanti a noi durante la messa celebrata da Padre Rick nella Cappella adiacente il St Damien. Da domani saremo a Kenscoff, nella Casa NPH, al fresco tra le montagne, tra l’amore e l’allegria dei nostri bambini e ragazzi accolti nella Casa.”

7 agosto

“La giornata di oggi inizia con la vita: è il compleanno di Roberto, partecipante al Campus. Sappiamo che non ama che gli si cantino i tradizionali canti di auguri quindi, durante, la colazione (alle 6 di mattino) improvvisiamo un flash mob con tanto di balletto e canzone … ma Haiti è sempre qui pronta a ricordarci che la vita è un equilibrio tra gioia e dolore e quindi eccolo arrivare anche “lui”… davanti a noi intravediamo, mentre ci avviciniamo alla cappella del St Damien, tre bare. Quanta Potenza nelle parole di padre Rick durante la cerimonia: nella sua predica ci ricorda dell’importanza di ascoltare le urla di dolore e di chi chiede aiuto e di non tirare su mura di diffidenza e indifferenza.

Ed è con questo spirito che lasciamo la chiesa per andare a Francisville a caricare la pizza cucinata ieri, 500 pacchi di pasta preparata dentro il nostro pastificio di Francisville e centinaia, centinaia, centinaia di magliette (tutto questo grazie a donazioni di aziende amiche italiane) da distribuire nella baraccopoli di cité soleil.

Quando si va a Cité Soleil ci si deve muovere veloci, compatti e organizzati perché bambini e adulti ti prendono d’assalto, ti strappano e si strappano il cibo di mano … hanno fame! Vivono dove nessun essere vivente dovrebbe vivere! Abbiamo fatto tre distribuzioni diverse e ogni volta siamo dovuti andare via velocemente per evitare che la situazione degenerasse… ma siamo riusciti a consegnare tutto.

Rigenerati ci dividiamo in due: un gruppo è andato a dipingere la casetta costruita dal campus che è stato qui prima di noi e un altro è andato a costruire una nuova casetta (sempre grazie a donazioni italiane).

Bastano 12.000€ per dare dignità a una famiglia eppure oltre 300.000, nella sola Cité Soleil, sono le persone costrette alla miseria.

..sole cocente, i bimbi attorno a te…sei stravolto…ma si ride tra i ragazzi del Campus… sdrammatizzi ed esorcizzi la pesantezza della giornata…prendi i bimbi in braccio, uno, due, tre…tutti quei corpicini semi nudi, nudi, sporchi che vogliono solo salirti in braccio,giocare… e allora giochiamo ancora… stanchi…saltiamo…stravolti…ridiamo…cantiamo…vogliono acqua…è un colpo al cuore…Abbiamo sete ma noi tra poco berremo…loro vogliono acqua…non so quando berranno…

Torniamo a casa…Padre Rick ci aspetta per i vespri…per un pezzo di formaggio e per raccontarci un po’ della sua vita, della vita di chi ha deciso di dedicare se stesso agli altri, ci parla di Haiti, festeggiamo lui (che domani partirà e tra una settimana sarà il suo compleanno) e Roberto.

Torniamo a Villa Francesca. Siamo stanchi, scossi, stranamente euforici, è energia, è disperazione, è verità…è vita!”

 

5 agosto

È stata una giornata difficile da descrivere perché difficile è raccontare a parole le emozioni che si provano… ancora di più quando sono cosi tante e diverse e profonde in sole 12 ore. La mattina è iniziata con la messa di Padre  Rick nella piccola cappella adiacente all’ospedale St. Damien. Distese per terra 5 piccole bare in cartone nelle quali giacevano 10 corpicini: Haiti, con la sua povertà e le sue ingiustizie, era lì, sotto i nostri occhi.
Lacrime silenziose e di profondo rispetto. Incredulità. Rabbia. Ma anche ammirazione per Padre Rick e i ragazzi haitiani che con lui lavorano ogni giorno, per l’amore e l’attenzione che dedicano a quelle piccole anime, per donare loro un ultimo dignitoso saluto.
Abbiamo poi visitato l’Ospedale pediatrico St. Damien accompagnati da Fadul, direttore del personale. Il St Damien è l’unico Ospedale pediatrico gratuito dell’isola e assiste ogni anno 80mila bambini, la cui unica alternativa, nella maggior parte dei casi sarebbe, la morte. Come sempre i 200 posti di degenza sono pieni. Come sempre infinita la coda delle mamme che attendono in sala accettazione.

Tra i corridoi dell ospedale incontriamo anche Federico, medico volontario italiano qui per un mese per il programma di formazione di giovani chirurghi haitiani che abbiamo iniziato con l’associazione di chirurgia pediatrica italiana, perché in tutta Haiti ci sono solo 3 chirurghi pediatrici per una popolazione di 11 milioni di abitanti.

Iniziare la giornata con morte e sofferenza ci dona una strana carica. Un profondo desiderio di aiutare e sentire che stiamo facendo qualcosa di buono e che facciamo parte di tutto questo. Così, durante il resto della giornata ci buttiamo a capofitto nei compiti che Padre Rick ci assegna: un gruppo si occupa di preparare la pizza che oggi distribuiremo nella baraccopoli di Citè soleil a 300 bambini. Qui la Fondazione Francesca Rava è impegnata con il progetto “fors lakay”, la forza della famiglia (ricostruiamo casette per le famiglie per sostituire le misere baracche di lamiera in cui vivono) e dove ha realizzato l’ospedale Ste Marie, dove i ragazzi di Padre Rick organizzano il programma di campus sportivi per i bambini e dove tra le varie attività facciamo distribuzione di pasta e acqua, perché lì si muore ancora di fame e di sete.
Altri ragazzi hanno, invece, aiutato a trasportare centinaia di pulcini a Francisville, la città dei mestieri (progetto della Fondazione per salvare migliaia di bambini subito e offrire un futuro concreto ai ragazzi che escono dalle Case e Scuole di strada N.P.H., fornendo loro gli strumenti per contare sulle proprie forze nel lungo periodo, restituendo loro attraverso il lavoro, dignità e fiducia in se stessi, dando loro la possibilità di contribuire alla rinascita del loro paese e di aiutare i propri “fratelli”) dove oltre all’allevamento dei pesci tilapia, tra le numerose attività che vengono portate avanti dal team di Padre Rick c’è anche quello dell’allevamento di polli.

Sfiniti ma soddisfatti siamo poi andati dai ragazzi accolti nella casa NPH FWAL per una partita di calcio tra italiani e haitiani…non importa in quale parte del mondo ci si trovi: quando c è di mezzo un pallone e degli uomini le amicizie nascono istantaneamente!

4 agosto

“Stamani ci siamo divisi in tre gruppi: una parte è andata con Padre Rick a sistemare e pulire le vasche dei pesci tilapia (dietro all’Ospedale St Damien e all interno di Francisville, la città dei mestieri), pesci molto nutrienti che poi vengono in parte venduti e in parte dati come pasto ai bambini assistiti all’Ospedale e nelle nostre Case NPH, mentre gli altri due gruppi han fatto metà mattinata con gli affettuosi e irrefrenabili bimbi della Baby  House Sainte Anne e l altra metà della mattinata condividendola con i bambini dell’Ospedale St Damien.

L’esperienza dell’ospedale per molti è stata forte…quando andiamo lì passiamo il nostro tempo nella “stanza dei manghi” dove sono ricoverati i bimbi malati di tumore, nella “stanza dei pesci” dove sono stati accolti i bimbi abbandonati spesso con gravi infermità, e nelle “stanze dell’anguria e dell’arancia” dove sono accolti i bambini malati ma in grado di svolgere qualche piccola attività come disegnare e fare braccialetti.

Molti di noi si stanno mettendo alla prova qui, superando le proprie barriere e paure per darsi agli altri…è bello quando questo accade… questo significa essere volontario!

La domenica la messa viene celebrata la sera…è molto suggestivo: il giorno cede il passo alla notte e nella piccola cappella che sorge accanto l’ospedale St. Damien il volto di Padre Rick è illuminato solo dalla luce delle candele. Oggi la sua predica era incentrata sull’importanza dell’autenticità, dell integrità e della verità. Mi osservavo intorno e vedevo i volti appena delineati dei partecipanti al Campus assorbiti dalle parole, assorti nei loro pensieri dopo una giornata così intensa. Quanto orgoglio ho sentito guardandoli. Loro che qui rappresentano quell’integrità e quella verità verso la vita, verso gli altri, verso se stessi. Quanto orgoglio sapere di essere parte di tutto questo …insieme.” 

3 agosto

“Appena arrivati ci siamo immersi subito nella folle e inaccettabile realtà di miseria e povertà di Haiti.

Abbiamo fatto un giro per la città,tra la sua sporcizia, i resti di mura di quelle che erano case e che 8 anni fa son crollate dopo il terribile terremoto e mai più ricostruite, tra i visi di persone stanche. Fa caldo, tanto, ma lo si sopporta perché inevitabile è pensare a come vivono milioni di persone qui. Oggi pomeriggio, dopo un ricco e rigenerante pasto, incontreremo i bambini della Baby House Sainte Anne che accoglie i bambini più piccoli e i bambini disabili…per rigenerarci con la loro travolgente energia.”