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CAMPUS HONDURAS, LUGLIO 2019

Nella Casa NPH Rancho Santa Fè in Honduras è in corso il campus solidale della Fondazione Francesca Rava. Tra i partecipanti ragazzi dai 15 anni in su e una famiglia alla sua seconda esperienza di Campus. Ad accompagnare il gruppo ci sono Cristina e Caterina della Fondazione.

12 luglio

“Siamo arrivati all’ ultimo giorno al Rancho, domattina alle 8 ci recheremo all’ aeroporto per il lungo viaggio di ritorno.
E’ stato proprio un bel gruppo, che ha eseguito un ottimo lavoro nei vari lavori al Rancho e con i bambini.
Sono tutti ragazzi educati e ‎rispettosi, degli orari, delle regole (di tutte la più difficile da accettare e’ stata la limitazione del wifi)!
Dopo le difficoltà iniziali si sono adattati al cibo, all’alloggio semplice e alla condivisione degli spazi.
Abbiamo chiesto di rimanerci vicini ora che sono entrati nella famiglia NPH, di esserne ambasciatori e rimanere volontari, seguendo le nostre iniziative, condividendole, partecipando ai nostri eventi.
Soprattutto di parlare di quanto hanno visto, vissuto, provato e di come sia importante mettersi sempre al servizio di chi ha bisogno di una mano.
Da parte nostra vi ringraziamo molto per la fiducia nella Fondazione Francesca Rava, in noi come accompagnatrici, di averci seguito e incoraggiato nel nostro diario di viaggio. 
Chiediamo anche a voi di rimanerci vicini. 
Mandateci i feedback che vi daranno i vostri figli, ai quali abbiamo chiesto se lo desiderano, di mandarci le loro testimonianze, diteci se li trovate in qualche modo cambiati o maturati.
Anche per noi e’ stato bello, ci siamo divertite, e’ stata una sfida guidarli e vederli crescere di giorno in giorno ognuno a suo modo, ma anche noi possiamo e vogliamo migliorare, per poter fare la cosa giusta nel modo migliore possibile. 
Ancora GRAZIE! “

11 luglio

“Oggi i ragazzi sono andati in visita a Casa Angeles (la casa NPH per bambini e ragazzi gravemente disabili),  mentre alcuni sono rimasti al Rancho con Caterina a proseguire il progetto di dipingere la cucina del Rancho.
Casa Angeles si trova nella capitale perché i bambini hanno continue necessità mediche e non sarebbero quindi gestibili al Rancho, situato in un luogo lontano dai grandi ospedali.  
Siamo stati accolti da Kenia Giron, giovane coordinatrice che da parecchi anni con amore si occupa di questi bambini, delle loro cure mediche, della loro educazione e della loro vita.  
In questo momento nella Casa sono accolti sedici ragazzini con forti disabilità dalla nascita, abbandonati o per l’impossibilità delle famiglie di prendersene cura. 
L’età degli special needs va dai 3 anni ai 31 e NPH li ha accolti e li cura ogni giorno con amore. 
‎Kenia dopo la spiegazione di come funziona una giornata nella Casa ha introdotto i ragazzi nel giardino in cui li aspettavano i pequenos e una tia ha presentato ognuno di loro spiegando le loro disabilità.
Dopo primi attimi un po’difficili i ragazzi hanno iniziato ad interagire con i pequenos, in seguito sono stati invitati dalle tias, che ogni giorno si prendono cura di loro, a participare ai giochi previsti: gara di corsa con le carrozzine e gara di passaggio di palloncini d’ acqua senza farli scoppiare.

Per i ragazzi non è stato facile ma in questa esperienza hanno capito che la diversità fa parte della vita. Un’esperienza forte, che ha messo a dura prova i ragazzi per la diversità di quanto stavamo vedendo. Al tempo stesso tutti sono rimasti colpiti dalla luce e dall’amore che emanava da tutto lo staff presente, dal loro prendersi cura dei ragazzi, dal loro modo dolce di raccontare  le loro storie, mostrando ai ragazzi come comportarsi per far sentire la loro presenza, accarezzandoli, parlandoci come se potessero rispondere, con un piccolo grido, un sorriso, o alzare la testa in segno di interesse.
Fabrizio non parla, ha un braccio deforme ma segue la conversazione e si esprime tramite un tablet particolare che toccando le icone fa sentire cosa vuole esprimere e anche tramite i suoi gesti, è talmente intelligente che frequenta una scuola normale.
Fanno tutti parte della famiglia NPH,  sono amati, tenuti puliti, stimolati, assistiti dalle tias e dalle infermiere e dai ragazzi nell’anno di servizio, che si preoccupano che stiano al meglio, trascorrendo le vacanze al Rancho con i loro fratelli, nessuno di loro sarà mai mandato via, come Caesar che ha raggiunto incredibilmente i 31 anni e da 27 vive con NPH.
All’ interno della Casa sono davvero tutti degli angeli.
Dopo il ritorno al Rancho, un meritato riposo e poi via a giocare con i pequenos, manca ancora un giorno e nessuno vuole perdere neanche un minuto con i bambini, chi li ha già adottati a distanza ha potuto dare loro la bella notizia.
La serata si è conclusa a cena dai volontari a lungo termine, cucinando per loro 6 kg di pasta al pomodoro che è anche venuta discretamente bene.”

10 luglio

“Si è appena concluso il giorno 9! Il campus sta quasi finendo ma i ragazzi non si perdono d’animo. Stamattina hanno lavorato nelle diverse estacion de trabajo: si sono divisi nell’orto , nella casa dei nonni e in cucina a continuare il progetto speciale sostenuto dalla Fondazione Francesca Rava aiutando a ridipingere la cucina del Rancho. Forti emozioni anche oggi!
Nel pomeriggio il gruppo ha continuato il giro del Rancho vistando la scuola (ora chiusa poiché questa settimana i pequenos sono in pausa per la settimana dell’estudiantes) . 
Dopo una breve passeggiata sono arrivati a destinazione; infatti la struttura è immersa nella natura, dove i ragazzi possono studiare e giocare all’ aria aperta seguendo la filosofia di Padre Wasson, che voleva che nelle case NPH si passasse molto tempo a contatto con la natura. Nella struttura è presente l’asilo , che segue il Metodo Montessori  voluto da padre Wasson per educare i bambini all’autonomia e nel rispetto delle esigenze e personalità, e i 9 gradi di scuola primaria (diversamente dall’Italia non c’è differenza tra elementari e medie). Le scuole superiori sono a Tegucigalpa dove si trova un’altra struttura NPH. 
I ragazzi hanno potuto visitare il cortile della scuola e vedere le aule, in seguito hanno giocato nell’ ampio auditorium adibito sia a spazio attrezzato per svolgere le lezioni di educazione fisica che a mettere in scena gli spettacoli. Nella struttura scolastica è presente anche un piccolo comedor, ovvero un piccolo bar, dove i pequenos più grandicelli posso acquistare degli snack e poter così incominciare a gestire i propri soldini, generosamente donati dai padrini sotto forma di dono monetario per il compleanno, per la bella pagella e/o per occasioni speciali.
La giornata si e conclusa con la cena nella cancha con le ragazze di Talita Kumi e la buonanotte ai bambini di casa Suyapa.”

9 luglio

“Anche questa giornata è trascorsa tra fatica e commozione in Honduras.

In mattinata tutti al lavoro tra le varie stazioni: chi a dipingere in cucina, chi a cucinare, chi in fattoria, chi dalle ragazzine speciali e chi dai mitici nonnini.

Oggi pomeriggio tornati nella Casa tutti
sono andati al campo sportivo del Buen Pastor a fare attività con i ragazzi e ragazze grandi tranne Caterina ed Eugenia che hanno atteso l’ arrivo di Darwin, Joel  e Marcos, i pequenos adottati a distanza che fanno ora parte del Programma Esterno.

Infatti, seguendo la filosofia di Padre Wasson, NPH cerca sempre di mantenere, quando è possibile, il legame con la famiglia d’ origine organizzando una/due volte all’ anno una giornata di incontro all’ interno del Rancho con i familiari dei pequenos. Una volta superate le difficoltà maggiori si passa al reintegro in famiglia, continuando a sostenerli per la scuola, le spese mediche e garantendo sempre un pasto caldo.

Tutto questo con la supervisione di assistenti sociali che controllano che tutto proceda per il meglio.

Che gioia vederli abbracciare le loro madrine. 

L’adozione a distanza,  con una donazione di soli 26,00 euro al mese, garantisce a questi bambini una vita dignitosa, dando loro la possibilità di studiare, di essere curati e di vivere in un ambiente pieno d’amore come in una vera famiglia. Oltre a tutto questo, il bello dell’adozione a distanza, è la possibilità di tenere una corrispondenza con loro per renderli partecipi delle vostre vite e di essere un punto di riferimento per le loro, gioire insieme dei loro successi scolastici e non solo, poter dare consigli per renderli un domani ragazzi e ragazze orgogliosi! 

E poi la grande possibilità che la Fondazione Francesca Rava dà ai padrini e alle madrine è di poter andare a trovarli, il coronamento del più bel gesto d’amore verso questi bambini e ragazzi e di poter vedere con i propri occhi come vengono utilizzate le donazioni.

Tanti bimbi arrivati da poco hanno bisogno del vostro aiuto!!! 

Alcuni ragazzi hanno espresso il desiderio di adottare a distanza i bambini/ragazzi che hanno conosciuto è già alcuni di loro lo sono diventati madrine/padrini potendo direttamente dare loro la bella notizia.

Incoraggiateli perché è il più bel regalo che possano fare a questi bimbi, dimostrando loro che anche tornati a casa non li hanno dimenticati. I vostri ragazzi daranno così continuità nel tempo a questa meravigliosa esperienza.”

8 luglio

“Oggi finalmente  anche il gruppo che mancava è riuscito ad andare a Talanga, al comedor infantil.

Il gruppo ha giocato un po’ con i bimbi e poi si è dedicato a costruire nel giardino un gioco per loro: con picconi e pale hanno scavato delle buche nelle quali hanno messo i copertoni delle ruote, successivamente dipinti.

Tutto ciò sotto la supervisione dei bambini che hanno atteso impazienti il loro nuovo gioco per saltare!

I ragazzi hanno potuto vedere la realtà circostante al Rancho Santa Fè e rendersi conto di come NPH aiuta anche la comunità esterna. La Tia, che ha preparato anche un ottimo pranzo a base di riso e pollo fritto, ha spiegato che i bambini vengono accolti nel comedor quando i loro genitori si impegnano a mandarli a scuola e hanno trovato un lavoro.

Al comedor infatti i bambini trovano sempre un pasto caldo e qualcuno che li aiuti con i compiti.

È venuto a trovare i ragazzi anche il direttore del comedor per ringraziarli del lavoro e ha donato loro dei gustosissimi manghi che sono stati divorati!

Chi è rimasto invece al Rancho ha lavorato in cucina e da oggi qualcuno ha anche iniziato i lavori nell’ orto e nella fattoria a pulire i maiali.

Come in tutte le Case NPH, la fattoria e i campi ‎servono a soddisfare almeno parzialmente le necessità del Rancho. Si coltivano carote, pomodori, zucchine, cipolle, cilantro, patate, destinati ai progetti de la Casa Los Angeles e il Comedor Infantil, oltre che per le necessità della Cocina General.

Nel pomeriggio alcuni dei ragazzi dopo un meritato riposo sono andati a giocare con i bimbi e altri invece sono andati a fare una passeggiata alla diga.

Cena con i ragazzi maschi del Buen Pastor tra partite a calcio, basket e chiacchiere.

Ormai i pequeños conoscono i ragazzi per nome e il legame con loro è sempre più forte!”

7 luglio

“La prima settimana al Rancho è trascorsa! Oggi, per festeggiare la Domenica, i ragazzi hanno deciso di donare gli ingredienti e il loro tempo per poter cucinare la pizza a tutti i ragazzi del Rancho.
Tra i primi momenti di smarrimento si sono tutti rimboccati le maniche e hanno iniziato a lavorare a gruppi: due alla mattina e due al pomeriggio.
Chi non ha lavorato alla mattina e al pomeriggio, si è intrattenuto con un gruppo di studenti volontari di una scuola di Tegucigalpa, giocando con i bambini e aiutando i bambini a pulire gli spazi della cancha per la cena di festa!
Un gruppo della mattina ha potuto preparare l’ impasto della pizza nel container adibito a panetteria donato da un generoso volontario alla Fondazione Francesca Rava e che ha anche prestato il suo servizio al Rancho per insegnare il mestiere: i ragazzi erano entusiasti.
L’ altro gruppo in cucina ha iniziato a preparare gli ingredienti per condire la pizza.
Nel pomeriggio “cambio della guardia” in cucina, i ragazzi hanno iniziato a stendere la pasta della pizza nelle teglie con le mani  (veramente difficile) e poi a condirle.
Grazie all’aiuto di tutti tra impegno, divertimento e risate sono riusciti ad infornare una trentina di teglie e … la pizza è venuta veramente bene (per gli honduregni) che hanno ringraziato moltissimo!”

6 luglio

“Il gruppo è finalmente completo con l’arrivo di Luca, papà dei piccoli partecipanti Matteo e Federico. 

Oggi è iniziato il week end nel Rancho! Tutti si sono potuti riposare perché le attività sono iniziate più tardi e le stazioni di servizio giornaliere non erano in programma. Per questo un gruppo è stato sorteggiato per aiutare in casa: i ragazzi hanno pulito la cucina le stanze e gli altri spazi comuni della casa. 

Dopo le pulizie di primavera e un buon pranzo cucinato dalle cuoche del rancho  e mangiato alla casetta, luogo coperto vicino alle aule dove solitamente i pequenos lavorano al mattino, c’è stata la Messa. Come sempre la celebrazione è stata coinvolgente e alla fine Stefan, il direttore della Casa NPH Honduras, ha ringraziato tutti i volontari presenti che rendono possibile gran parte delle attività con un particolare ringraziamento al nostro gruppo, che porta ventate di aria fresca nelle case e che domani offrirà la pizza a tutti! Dopo la messa i ragazzi hanno potuto ascoltare la storia di Kieran, il terzo accompagnatore del campus e figlio del direttore della Casa NPH in Repubblica Dominicana. Suo padre era un volontario in Haiti e lí ha conosciuto sua moglie e madre di Kieran, una ex pequeña cresciuta nella casa NPH in Messico. Insieme hanno deciso di aprire una nuova Casa  NPH in RD e dedicare la loro vita ai pequeños.

Il discorso ha commosso tutti perché lui ha sottolineato l’importanza della famiglia che si crea all’interno delle case  NPH dove tutti crescono come fratelli e sorelle in un contesto impregnato di amore e sicurezza.

Ha ringraziato tutti i ragazzi per essere volontari e testimoni di ciò che la Fondazione Francesca Rava compie per supportare i progetti di NPH. 

La giornata si è conclusa con una cena e momenti di gioco con tutti i bambini e ragazzi del Rancho nell’ ampio campo sportivo al Buon Pastor (casette dei ragazzi maschi).”

5 luglio

“Un altro giorno è trascorso al Rancho Santa Fe’.

Mattinata dedicata al lavoro nelle varie stations: in cucina a tagliare cipolle, a tenere compagnia ai tanto amati nonni, alle ragazzine speciali giocando con loro e intrattenendole con giochi con la palla e ballando per loro e nella scuola especial facendo giocare a carte gli affettuosi special needs e guardando con loro un cartone animato.

Poi i ragazzi hanno potuto gustare per poche Lempira un gustosissimo pranzo (tipici piatti honduregni) alla tiendita, un piccolo bazar all’ interno del Rancho gestito da alcune pequeños grandi che preparano il pranzo per gli insegnanti dei vari tajeres (laboratori di parrucchiere, falegnameria, carpenteria, calzolaio) dove vengono insegnate le relative professioni per permettere ai ragazzi che non vogliono continuare il liceo nella Capitale di imparare una professione. 

Infatti seguendo la filosofia di Padre Wasson fondatore di NPH, i pequenos lasceranno la Casa solo quando avranno terminato gli studi o imparato una professione, questo per far si che siano nel futuro una risorsa per il loro paese.

Nel pomeriggio un folto gruppo dei ragazzi, accompagnati da Caterina e Kieran, sono andati alla scoperta del Rancho alla ricerca di un laghetto per poter fare un tuffo refrigerante!

 Tania con i suoi due bambini Matteo e Federico sono andati a consegnare le letterine e i regalini per i loro 4 figliocci adottati a distanza. Una gioia infinita vedere questi piccolini emozionati di avere qua i loro padrini che non si sono dimenticati di loro!

Poi a cena dalle ragazze di Talita Kumi e dopo cena cinema all’ aperto!

Stanchi ma felici di aver trascorso un’ altra giornata di lavoro e condivisione tutti sono andati a letto.”

4 luglio

“Stamattina i gruppi si sono scambiati il lavoro rispetto a ieri, alcuni hanno fatto compagnia agli abuelitos, altri hanno lavorato in cucina, e un gruppo si è dedicato alle ragazzine e ai ragazzi speciali.

Il gruppo che doveva andare a dipingere a Talanga è dovuto tornare al Rancho in quanto sulla carrettera principal si è creato un ingorgo che non ha permesso di proseguire il tragitto, ma i ragazzi non si sono  persi d’ animo e hanno raggiunto i vari gruppi per condividere il lavoro!

Dopo pranzo ad estrazione sono stati creati 12 gruppi da 2 persone per realizzare un progetto per festeggiare nel 2020 i vent’anni della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia.

Ogni gruppo doveva creare con dei cartoncini il numero 20, colorarlo, ritagliarlo e poi andare a fare le fotografie ai bambini con il numero in mano!

Il pomeriggio è proseguito condividendo il tempo con i pequenos, alcuni si sono cimentati in sfide a calcio e a pallavolo con i più grandi, mentre altri sono andati a fare una passeggiata con i piccolini di Casa Suyapa.

Il Rancho comprende un territorio esteso su 1000 ettari, donato ad NPH nel 1986, con all’interno montagne, torrenti e laghetti. I bambini erano felicissimi di questa passeggiata con i loro amici Italiani, che hanno stancato con corse e giochi!  Nella filosofia NPH è molto importante che i bambini conducano una vita sana, facciano molto movimento e stiano all’ aria aperta.

Con il passare dei giorni i ragazzi stanno prendendo sempre più confidenza nel relazionarsi con i pequenos.

A cena tutti assieme alla Cancha il campo di calcio dei piccoli.”

3 luglio

“Oggi è iniziata la giornata con la celebrazione della messa alle 7.30 per festeggiare Talita Kumi.

Tutti vestiti bene i ragazzi sono andati alla chiesa del Rancho, una struttura ad anfiteatro all’ aperto, in cui erano presenti tutti i bambini del Rancho. Prima della celebrazione c’è stato il saluto di arrivederci a 2 volontari americani che hanno terminato il loro servizio per un anno e anche la presentazione di 5 nuovi volontari che saranno di aiuto al Rancho come infermieri nella clinica, assistenti ai ragazzi disabili, insegnati di lingua inglese, assistenti ai servizi sociali (il comedor di Talanga) e al progetto Chicas Poderosas.

Non è mancato anche un apprezzamento speciale al gruppo, con la benedizione del don del Rancho, che in perfetto italiano ha ringraziato per il supporto ai pequeños e ha invitato i ragazzi a continuare così!

In mattinata divisi in 4 gruppi i ragazzi hanno svolto i lavori richiesti oggi nel Rancho: cucina, Casa Eva, Casa Maria Reijna e alla scuola dei ragazzi disabili.

Hanno poi incontrato Reinhart Kohler, il Presidente di NPH a livello mondiale, che nel 1985 aiutò Padre Wasson a creare il Rancho e che vive qui da 30 anni. Ha raccontato ai ragazzi la sua storia e perché nella famiglia NPH i bambini siano incredibilmente felici nonostante quello che hanno vissuto prima di arrivare: a loro viene dato molto amore, senso di sicurezza e di appartenenza, la responsabilità del fare il proprio dovere, ma anche del prendersi cura degli altri e non dare mai nulla per scontato.

Ai vostri ragazzi ha raccomandato di portarsi a casa proprio questo: al ritorno nella propria realtà, cercare sempre opportunità di aiutare.‎

Per NPH infatti il successo di un pequeño non è tanto che diventi medico, o ingegnere, o insegnante, ma il modo in cui svolgerà la sua professione, pensando sempre a fare del proprio meglio.

Hanno poi fatto un tour del Rancho camminando per ben 5km e visitando le varie strutture all’interno della Casa NPH Honduras, la seconda Casa fondata da Padre Wasson, dopo quella del Messico.

L’istruzione e la formazione professionale sono tra i principi fondamentali della filosofia di NPH, il cui motto, in tutti i 9 paesi in cui è presente, è : un bambino per volta dalla strada alla laurea. Non tutti i pequenos arrivano a questo traguardo, tutti però sono incoraggiati e guidati verso il raggiungimento dell’autonomia e della realizzazione di se’.

Tornando verso la nostra Casa i ragazzi hanno incontrato i bambini di Casa Santa Teresa (6-10 anni) che stavano lavorando in giardino e si sono uniti a loro, aiutandoli a falciare l’ erba (con scarsi risultati), rastrellare le erbacce e pulire le aiuole dai fiori vecchi!

Alle 6 siamo stati invitati proprio a Casa Talita Kumi (la casa delle ragazze più grandi) per festeggiare la festa a loro dedicata (infatti la casa prende il nome dal miracolo che Gesu’ ha fatto con una bimba che i genitori credevano morta e che invece si è “alzata”).

Talita Kumi all’ interno del Rancho rappresenta proprio la rinascita delle nostre pequenas.

Una festa bellissima con canti, una cena buonissima e balli scatenati.

Vincitori assoluti di ballo: Chloe’ e  Alessandro.

Anche oggi è stata una giornata intensa e piena di emozioni.”

2 luglio

“Oggi i ragazzi si sono divisi in due gruppi: un gruppo con Caterina, Kieran (figlio del direttore della Casa NPH in Repubblica Dominicana) e Matthew (visitor coordinator) sono andati a Talanga a dipingere. L’altro gruppo, con Cristina, è rimasto al Rancho, suddividendo il gruppo in tre sottogruppi, 4 ragazzi in cucina, 4 a Casa Eva e 4 a Casa Santa Maria Reijna.

CASA EVA: con Chloe’, Ortensia, Beatrice P. e Margherita

Si trova all’interno del Rancho Santa Fe ed ospita sei anziani senza famiglia.  È un programma di accoglienza molto importante che permette a questi anziani di essere curati con amore e di ricevere l’affetto di moltissimi bambini. Allo stesso tempo permette ai bambini di essere coccolati da nonni che altrimenti non avrebbero. È un progetto unico presente solo nella casa Nph Honduras.  Le ragazze hanno trascorso la mattinata con Lucrecia, Carina e Norma a dipingere, una di loro era una donna che amava disegnare e tuttora fa dei disegni stupendi. Hanno poi ascoltato il racconto del nonno che ogni giorno lavora manualmente per creare le amache. Una mattinata ricca di emozioni ascoltando i racconti degli abuelitos.

CASA SANTA MARIA REINA: con Bianca I., Giulia A., Alessandro e Guglielmo.

Questa è la casetta dove sono accolte 8 ragazze con disabilità. 3 di loro stamattina erano a scuola, 1 a fare una visita medica alla Clinica e i ragazzi si sono intrattenuti con le altre. Dopo un primo momento di smarrimento, i ragazzi dimostrando una forza incredibile si sono fatti coraggio e Bianca e Giulia hanno fatto giocare con la palla e correre una ragazzina, mentre Alessandro e Guglielmo hanno portato a passeggio con le carrozzine altre due ragazzine. I ragazzi hanno poi potuto vedere il gran lavoro della Tia Ada che insieme ad altri 4 tios fa fare ogni giorno un’ ora di fisioterapia alle ragazze, per permettere loro di non perdere il tono muscolare.

COCINA: Nina, Eugenia, Costanza e Giulia R.

Ogni giorno in cucina c’è bisogno di una grossa mano infatti bisogna pensare che le fantastiche persone che ci lavorano, preparano tutti i giorni colazione, pranzo e cena per i bambini e tutto lo staff (circa 500 persone più o meno) un lavoro enorme.

Nina e Eugenia hanno dovuto fare la cernita di una tonnellata di fagioli mentre Costanza e Giulia hanno tagliato pomodori.

Tutti gli altri ragazzi  hanno conosciuto la realtà di povertà e difficoltà visitando uno dei progetti “esterni” di NPH, i programmi di aiuto alle comunità circostanti il Rancho, in particolare abbiamo visitato e portato servizio al Comedor Infantil nella cittadina di Talanga, a circa 10 minuti di bus dal Rancho.

Il Comedor e’ un refettorio per i bambini di questa comunita’ povera e malfamata, circa 30 bambini in due turni vengono a mangiare, a fare i compiti, a giocare in un bel prato, ci sono attività di asilo per i più piccoli, vengono insegnate regole di buon comportamento per la convivenza.‎

Il Rancho assicura la presenza di un ragazzo che supervisiona l’attività, fornisce cibo e materiale scolastico.

I ragazzi hanno giocato con i bambini la mattina, poi hanno dipinto i copertoni delle ruote che diventeranno dei bellissimi vasi riempiti di terra e fiori. L’idea è quella di prendere qualcosa che loro conoscono come spazzatura e riciclarlo rendendolo qualcosa di bello. Hanno poi concluso la giornata mangiando con loro e salutandoli prima della loro entrata a scuola.”

1 luglio

“Cristina e Caterina della Fondazione sono partite insieme a un gruppo di 25 giovani ragazzi e ragazze per il campus in Honduras. Dopo un lungo viaggio e con otto ore di fuso sono finalmente arrivati al Rancho Santa Fe’ e subito si sono sistemati nelle loro stanze nella Casa San Cristobal, la casa dei volontari. Giusto il tempo di sistemare le valige e subito si sono recati nella cancha, il campo sportivo, ad incontrare i bambini piccoli di Casa Suyapa (bebè e piccolini fino a 5 anni) e Casa Santa Teresa (da 6 a 9 anni). I primi sorrisi e i primi abbracci hanno fatto si che si creasse fin da subito un’ottima sintonia.

Alle 17.30 i ragazzi hanno cenato insieme ai bambini della casa in rigoroso silenzio, infatti una delle regole del Rancho è proprio di non parlare mentre si mangia, come forma di rispetto.

Dopo la cena alcuni ragazzi e ragazze si sono cimentati in una partita a calcio con le ragazze più grandi di Casa Talita Kumi, altri hanno giocato a rincorrersi, altri chiacchierato e la serata è finita con una sessione danzante di Zumba.

Rientrati nella casa i ragazzi hanno festeggiato il compleanno di Caterina, un’accompagnatrice, e dopo un po’ di chiacchiere e  la suddivisione dei gruppi di lavoro per la giornata di domani, stanchi ma felici i ragazzi sono andati a dormire.”