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CAMPUS REPUBBLICA DOMINICANA 2, LUGLIO 2018

E’ partito anche il terzo gruppo diretto nella Casa NPH in Repubblica Dominicana. I 22 ragazzi sono accompagnati da Delfina e Greta della Fondazione.

Ecco i loro racconti:

13 luglio

“Ultima giornata del campus. La mattina e’ iniziata con la visita al campo di canna da zucchero, situato a mezz’ora da Casa Santa Ana, in una delle zone più povere da cui provengono alcuni dei bambini della Casa. Nel campo sono impegnati circa 100 persone che raccolgono 60 tonnellate di canna da zucchero al giorno. Gli uomini guadagnano 3 dollari ogni tonnellata raccolta e per fortuna una legge vieta oggi l’impiego di bambini, molti dei quali provenivano da Haiti.
Rientrati a casa, sono iniziati i preparativi per la festa di questa sera e soprattutto la preparazione della pizza per oltre 100 bambini, in cui tutti si sono cimentati, ragazzi maschi inclusi.
Dopo pranzo abbiamo avuto tre incontri importanti.
Il primo è stato con Alice, un’ infermiera che sta concludendo il suo anno di volontariato internazionale insieme ai bambini disabili di Casa San Marcos. Alice ha raccontato le attività svolte in questi mesi e l’impegno della Fondazione in relazione a un progetto di nutrizione artificiale per due di questi bambini. Si e’ quindi presentato
Jaime, un ragazzo di 18 anni arrivato a Casa Santa Ana nel 2004 insieme ai suoi 4 fratelli. Jaime e i suoi fratelli sono l’esempio vivente del motto di NPH “Un bambino alla volta, dalla strada alla laurea”. Terminato il suo anno di servizio, inizierà l’anno prossimo un corso di fisioterapia per bambini disabili all’università, e potrà così crearsi una professione dopo i cinque anni trascorsi a Casa San Marcos .
Da ultimo, i ragazzi hanno ascoltato la responsabile dell’ufficio padrini, che ha presentato ai ragazzi la procedura per adottare un bambino NPH a distanza e assicurargli un futuro.”

12 luglio

Ci siamo ritrovati nella cappella interna a Casa Santa Ana. Come sempre è stata animata dai canti dei bambini, dai sacerdoti e da alcune suore colombiane che lavorano con i bambini.
Subito dopo la messa siamo partiti per la spiaggia, dove abbiamo portato i ragazzi per premiarli del grande impegno che hanno dimostrato in questa settimana, riconosciuto dal Direttore, dalla visiting coordinator e da noi quattro accompagnatori. C’erano anche Amauri, Lucy, Chapo e Balo, quatto pequeños che ci hanno aiutato in cucina tutti i giorni e nella costruzione della casa. Balo in particolare è un ragazzo di 18 anni che sta svolgendo il suo anno di servizio, un periodo di lavoro che tutti i ragazzi svolgono nella casa per ringraziare NPH di quanto ricevuto. Alcuni hanno fatto il bagno e tutto insieme abbiamo cenato in spiaggia. Un’altra serata indimenticabile, bellezza senza fine.”

11 luglio

Oggi i ragazzi hanno continuato il progetto di costruzione della casa di Tia Antonia, che si trova a Los Llanos, a circa un’ora e mezza da Casa Santa Ana. Si tratta di una zona di grandissima povertà, da cui provengono molti dei bambini ospitati in Casa Santa Ana. Tia Antonia si divide tra la Casa NPH, dove lavora, e Los Llanos, dove vivono i suoi cinque figli. Per pranzo ha preparato riso e pollo per tutti i ragazzi e per alcuni pequeños che ci hanno accompagnato. Al ritorno i ragazzi, stanchissimi ma felici per il risultato ottenuto, hanno ancora avuto la forza di fare una partita di calcio e di giocare con i bambini.

Il pomeriggio è proseguito con una partita di calcio insieme a un gruppo di studenti universitari di Chicago, qui per una settimana di volontariato, e con molti giochi con i bambini
La giornata si è quindi conclusa a casa di Kieran Rigney, il Direttore di Casa Santa Ana. Siamo stati ospiti suoi e della sua famiglia. Kieran e Brian, che collaborano con la Fondazione come accompagnatori ai campus, e sua moglie Susan, una pequena crsciuta nella Casa NPH in Messico. Arrivati da Haiti nel 2002, Kieran e Susan hanno dato vita a questa splendida Casa e a queste strutture, che sono molto legate alla Fondazione e ai donatori italiani. Il progetto tecnico del complesso e’ stato infatti realizzato dall’ingegnere Renzo Serravalle, volontario della Fondazione, su un terreno donato, per un terzo, dalla stessa Fondazione. Anche tre delle casette interne alla struttura sono state donate da sostenitori italiani. A queste si aggiungono diversi altri progetti, come una clinica medica che in questi giorni ospita bambini provenienti dall’Ospedale pediatrico NPH Saint Damien in Haiti per fare delle sedute di radioterapia e che ha costantemente bisogno di sostegno.
La cena a casa di Kieran si è quindi conclusa con una grande festa. Musica e balli caraibici insieme ai pequeños della Casa che hanno coinvolto tutti e che speravamo non finissero mai.

10 luglio

Oggi una pioggia tropicale ci ha impedito di proseguire il lavoro di costruzione della casa di Tia Antonia, iniziato dal gruppo del Campus precedente. I ragazzi hanno così passato la mattina giocando nelle varie casette dove vivono i bambini, divisi per eta’ e assistiti dalle tias. Le casette ricostituiscono una realtà familiare nella quale i bambini crescono e imparano a diventare, secondo lo spirito di NPH, dei cittadini responsabili, capaci di condividere ciò che ricevono. A tutti vengono affidati compiti quotidiani, come la pulizia della casa e l’assistenza ai più piccoli. Tutto ciò è di grande esempio per i ragazzi, che si stanno impegnando a loro volta a sparecchiare, a lavare i piatti insieme ai pequeni, e a lavare i loro vestiti. La mattina si è conclusa con la visita di Kieran Rigney, il direttore della casa, e di sua moglie Susan, una ex pequeña messicana, che nel 2002 si sono trasferiti in Repubblica Dominicana da Haiti per dare vita a questa casa e a questo meraviglioso progetto.
Il pomeriggio è stato dedicato alle attività con i bambini all’aperto. Una parte dei ragazzi ha visitato Casa San Marcos (Casa Marco Simoncelli), inaugurata nel 2013 grazie anche alle donazioni raccolte dalla Fondazione Francesca Rava. Nella casa vivono diversi bambini gravemente disabili, che ricevono ogni giorno diversi tipi di cure, tra cui la fisioterapia in una piscina all’interno della casa.
Alcuni ragazzi hanno passato il pomeriggio con loro, nei giardini vicini alla casa, un’altra parte ha giocato con i pequeños fino a sera nei campi da calcio e da baseball interni alla struttura

 

 

9 luglio

Siamo arrivati a Casa Santa Ana, a San Pedro de Macoris, dove abbiamo pranzato tutti insieme accolti da Kieran Rigney, il Direttore della Casa.
Santa Ana rappresenta un vero e proprio villaggio che ospita oltre 200 bambini, divisi in tredici casette. Ci siamo sistemati nella casa dei volontari, molto ospitale, e abbiamo cominciato a visitare la proprietà. Grande partita di basket e di pallavolo con i pequeños della Casa.

8 luglio

“La mattina è iniziata con la messa a Monte Plata, che, come tutte le messe nei paesi latini, sono particolarmente sentite e partecipate. Il direttore di Monte Plata ha presentato il nostro gruppo e la comunità ci ha accolto con un grande applauso.
Ci siamo poi diretti a Santo Domingo, una delle città più antiche dei Caraibi. I ragazzi hanno visitato il centro storico e hanno girato tra le strade e le piazze della zona coloniale, caratterizzata da edifici che risalgono al ‘500. Al ritorno, i bambini ci aspettavano per una partita a calcio e a pallavolo e per i preparativi della grande festa di saluto.

La domenica si e’ conclusa con un altro momento indimenticabile. Prima di cena ci siamo riuniti per condividere insieme le emozioni di questa prima parte del campus.  Abbiamo chiesto ai ragazzi di scrivere su un biglietto che cosa ha significato questa esperienza per loro e su un’altro un messaggio di saluto per i bambini. Abbiamo poi riletto i messaggi ed emerge il legame fortissimo che si è creato con i bambini, il ricordo delle ore trascorse a giocare insieme e lo stupore nel trovare dei bambini pieni di gioia malgrado tante difficoltà. Sono messaggi teneri e pieni di amicizia, scritti da ragazzi che non sono più gli stessi di quando sono arrivati.
La serata è poi proseguita con la cena insieme ai bambini, alle tias e a tutto il personale NPH. Il direttore di Monte Plata, Christian Cruz, che aveva già incontrato i ragazzi per raccontare la storia di questo progetto NPH, ha ringraziato tutto il gruppo di volontari per il loro impegno con i bambini. Dopo cena, i ragazzi e i bambini hanno ballato e si sono quindi seduti tutti insieme intorno a un fuoco. Notte magica prima della partenza questa mattina per Casa Santa Ana.”

7 luglio

“Ieri abbiamo passato una giornata indimenticabile al mare insieme ai bambini di Monte Plata. Ad attenderci, c’era l’altro gruppo che sta partecipando al Campus in Casa Santa Anna. E’ stato un incontro emozionante, la prima volta che circa cento tra ragazzi e bambini condividevano insieme una giornata così intensa. Le gite al mare, distante un’ora da Monte Plata, sono rare e la maggior parte dei bambini non sa nuotare. Difficile raccontare la loro gioia dopo ore in acqua a giocare e la pizza a pranzo per tutti. Al rientro a casa, la serata si è conclusa con la preghiera di ringraziamento che viene detta in tutte le case NPH prima di iniziare un pasto e con la musica e i balli caraibici che i bambini stanno insegnando ai partecipanti al Campus. Energia e gioia allo stato puro.

 

6 luglio

La mattina è iniziata con l’arrivo a Monte Plata di Marco Squicciarini e Fabrizio Cannizzaro, volontari istruttori dell’American Heart Association, l’organizzazione che si occupa di ridurre le morti causate da problemi cardiaci. Marco e Fabrizio, volontari anche della Fondazione, sono impegnati da anni a diffondere la conoscenza delle manovre per la disostruzione pediatrica e hanno fatto centinaia di corsi. Dopo essere stati l’hanno scorso nella casa NPH in Honduras, hanno seguito quest’anno il gruppo di partecipanti al Campus in Repubblica Dominicana e hanno donato un defibrillatore e insegnato le manovre di disostruzione pediatriche ai ragazzi e al personale delle case NPH.
Tutti hanno seguito con grande interesse e si sono esercitati su dei manichini per apprendere pochi movimenti che possono salvare la vita a un bambino o a un adulto in caso di bisogno.
La mattina è poi proseguita con le attività nell’orto e con la pittura di Santa Patricia, la seconda casa per i bambini e con una graditissima sorpresa: il proiettore per seguire la partita di calcio del Mondiale Brasile – Belgio insieme ai bimbi della casa! “

5 luglio

Siamo a Monte Plata, dove ci fermeremo alcuni giorni. Monte Plata è una struttura inaugurata da circa un anno, che ospita una decina di bambini dai 5 ai 15 anni in attesa che il Tribunale trovi loro un’assegnazione definitiva presso dei parenti. Alcuni dei bambini vengono qui da casa Santa Ana, la casa NPH in Repubblica Dominicana, per trascorrere le loro vacanze.
Questa mattina i ragazzi italiani sono stati divisi in due gruppi e hanno ridipinto una delle case della struttura dove vivono i bambini e lavorato nell’orto per togliere le erbacce.
Si sono dati molto da fare, lavorando con grande spirito di gruppo e giocando con i bambini. Come sempre, le forti emozioni che i ragazzi stanno vivendo hanno contribuito a unirli tra di loro e a creare un bellissimo rapporto con i bambini, con i quali passano tutte le ore della giornata giocando e chiacchierando.”