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CAMPUS REPUBBLICA DOMINICANA 3 , LUGLIO 2018

Campus solidale nella Casa NPH Santa Ana in Repubblica Dominicana, dove vivono oltre 200 pequeños.
Ad accompagnare il gruppo Silvia e Nicoletta della Fondazione.

Ecco i loro racconti:

29 luglio

“Ultimo giorno a Casa Santa Ana.  Oggi è stato El dia de la familia, il giorno di visita ai pequeños da parte dei parenti (accade ogni 3 mesi). E’ stato un caso che fosse al termine della nostra esperienza, ma ne è stato il migliore e più significativo compimento. Sono state molto poche, le persone venute a trovare i bambini. E si può immaginare come possano sentirsi i bambini che non hanno proprio nessuno al mondo che possa venire a trovarli. Ma c’eravamo noi, a non farli sentire soli, a rendere comunque speciale questo giorno, a fare loro da famiglia! E il giorno è stato all’insegna di una parola precisa, quella alla base del mondo NPH: compartir, condividere.
Al mattino ci siamo ritrovati con i pequenos alla Messa e i ragazzi hanno fatto un canto delle nostre chiese. E’ stata una loro idea che rimuginavano da qualche giorno e siamo state molto contente che abbiano voluto farlo. E’ stato bello il gesto di condivisione del nostro canto; ancora più perché’ tra i ragazzi ci sono anche non praticanti, oggi rimasti vicini ai loro compagni di viaggio in un coro un po’ improvvisato, ma giovane e bellissimo.

Per il pranzo, come tutti i giorni, ci siamo divisi a gruppi di 4 nelle varie casette nelle quali i pequeños studiano e dormono, mangiando insieme il consueto ma buonissimo riso con carne e verdure.
Il pomeriggio e’ trascorso tra attivita con i bambini, come la decorazione di magliette con i colori portati dall’Italia e il tifo per la partita di basket, un solo uomo bianco in campo Pit! Ammesso come uno di loro, tra i velocissimi e potenti pequeños.

E poi il momento più atteso per i bambini, il carretto dei gelati! I ragazzi hanno offerto con la cassa comune questo dolcissimo momento al quale loro stessi non hanno certo detto di no! Tutti i bambini in fila hanno ricevuto il loro gelato ma diversi furbetti hanno provato a fare doppio e triplo giro.
E poi chiacchiere, giochi, corse…

La sera una cena buonissima cucinata da Eridania con l’aiuto di Isabel e Lucy le ragazze dell’anno di servizio che sono state sempre cosi carine con noi.

Domani mattina giocheranno ancora con i bambini ma poi verrà il momento di separarsi. Non sara’ facile per nessuno, ma la speranza e il progetto di molti è tornare. E i pequeños saranno qui ad aspettarli e correranno loro incontro chiamandoli per nome anche dopo molto tempo.

28 luglio

“Eccoci arrivati senza accorgercene agli ultimi giorni del nostro campus…ormai i ragazzi si sentono a loro agio, direi a casa, condividendo ritmi, pasti, abitudini, giochi e scherzi con i pequeños di tutte le età di cui sono diventati grandi amici. E’ bello vederli chiacchierare sotto l’ombra degli alberi, quando giocano a calcio sentirli urlare, maschi e femmine, italiani o dominicani: falta! fuera! palla! chiamarsi perché liberi, battere 5 per un gol. Ballare la bachata guardandosi i piedi e poi scoppiare a ridere.
Stiamo facendo delle interviste è molto bello per noi accompagnatrici del Campus ascoltare quanto hanno imparato qui, cosa li abbia colpiti di più, il desiderio di tornare il prossimo anno o di adottare a distanza un bambino. Hanno avuto il privilegio grazie ai genitori, di fare questa esperienza e possono coltivarla dentro, nella loro vita di tutti i giorni, sapendo che da questa parte di mondo grazie al vostro sostegno, il loro amico può continuare a vivere qui, a studiare, ad avere una grande famiglia ed essere felice, insomma a crescere insieme.
Alcuni di loro sono già diventati durante questo campus padrini o madrine, o essendolo già, sono tornati a trovare il loro bambino: grazie per averli sostenuti, avete fatto loro il regalo più bello. 
Stamattina i ragazzi si sono divisi tra cocina, passeggiata con i bambini di Casa San Marcos e visita al Batey nuevo, in cui vivono 80 bambini che ne frequentano la scuola, la clinica medica e le attività ricreative durante l’estate, pulizia dei tavoli del multipurpose center e partitona di calcio.

Siamo entrate nella piccola struttura dove Ramon, uno dei membri più attivi della comunità, il sabato mattina si dedica alla lettura di un libro dalla piccola biblioteca a disposizione per i bambini.
Appena arrivate siamo state accolte con tanta gioia ed entusiasmo perché raramente questi bambini hanno occasione di condividere il loro tempo con volontari che li facciano giocare nella loro comunità.
Abbiamo distribuito palloncini e piccoli giochi oltre a vestitini e i bambini ma soprattutto le mamme erano veramente contenti!!!
È stata sicuramente un’esperienza molto toccante per le ragazze; poter toccare con mano le condizioni di estrema povertà in cui vivono questi bambini credo sia molto importante, soprattutto perché nonostante tutto hanno sempre un sorriso da regalarci!!!

Nella cocina della Casa due squadre si sono date il cambio per preparare la tradizionale pizza che gli italiani fanno al termine del campus.
Il primo gruppo ha tagliato wurstel, cheddar e mozzarella, il secondo ha steso la pasta e farcito le teglie.
Stasera i ragazzi hanno servito le teglie di pizza ai vari tavoli nel multipurpose center, con musica a palla di bachata, macarena e qualche brano più dance, ballando e divertendosi tutti insieme.”

27 luglio

“Stamattina abbiamo terminato il nostro lavoro a Los Llanos, tutte le stanze della casa della tia Antonia sono ora ricoperte, dopo lo strato della tierra nera, anche dalla “tierra amarilla” che una volta pressata costituirà la base della pavimentazione. Per fare questo ultimo sforzo abbiamo costituito una catena che partiva dalla montagnetta di terra dove si picconava e vangava per riempire i secchi, fino alle stanze in cui venivano svuotati per poi tornare di mano in mano fino alla montagnetta per essere riempiti di nuovo. Ora il marito i parenti e i vicini della tia Antonia completeranno l’opera costruendo il tetto.
Salutandoci la tia è stata tanto cara e ringraziandoci mille volte ha detto: ora siete parte della mia famiglia!
I ragazzi erano talmente stanchi che una volta finito, sono saliti sul furgone e non sono neanche voluti scendere per le foto di rito di fine lavori… Nel pomeriggio siamo partiti per Santo Domingo per fare un giro nella capitale e mangiare fuori insieme ai ragazzi più grandi che in questi giorni hanno lavorato con noi, oltre a Joel, el Chapo, Jeffrey, Bole, Isabel e Lucy che danno una mano alla cocinera Eridania.”

 

26 luglio

“Oggi la mattinata è trascorsa al lavoro tra cucina, compagnia ai bambini di Casa San Marcos, conuco e Casa Santa Maria per spostare la tierra, con una puntatina di alcuni al supermercato per acquistare gli ingredienti della pizza che faremo sabato per tutta la Casa.

 

Nel pomeriggio ci siamo immersi in due realtà opposte di questo bellissimo paese dai forti contrasti. Siamo andati a visitare un batey, il batey Olivares, nato negli anni’ 20 e dove il tempo sembra essersi fermato.
I batey sono tristemente famosi perchè, nonostante le condizioni di vita delle famiglie siano migliorate negli anni, soprattutto per le proteste in difesa dei diritti umani, ancora oggi chi vi lavora è come se fosse uno schiavo libero. Come ci ha raccontato la nostra guida Ramon, l’80% dei lavoratori sono haitiani disperati giunti in cerca di lavoro. Sotto il sole cocente un tagliatore deve lavorare due giorni interi per poter raccogliere una tonnellata di canne che viene pagata 3 dollari.

Siamo entrati in un alloggio dei “baracones” dei tagliatori. Per rispetto non abbiamo fatto foto ma i ragazzi sono rimasti molto colpiti dalla miseria estrema.
Un chilo di riso costa un dollaro, per cui per sfamare la propria famiglia, senza alcuna possibilita di migliorare la propria condizione, un tagliatore deve lavorare tutti i giorni.Molti dei bambini che frequentano la scuola di Casa  Santa Ana vengono proprio dai bateyes.
Anche davanti a Casa Santa Ana c’e’ un piccolo batey dove vivono 200 persone tra cui il driver che ci porta in giro, e i bambini che vengono a NPH a scuola e per le attività ricreative estive. Lo abbiamo visitato. C’erano delle donne in mezzo a a pile e sacchi di vestiti. Li recuperano dalle discariche, li lavano, li riparano e poi provano a venderli per guadagnare qualcosa. Henry, il drive,r ci ha invitato a casa sua e ci ha offerto le cerezas dell’albero di fronte alla sua porta.

La seconda parte del pomeriggio abbiamo portato alcuni pequeños al cinema! Un multisala de La Romana, esattamente come i nostri. E’ stato bellissimo vedere i ragazzi, molto bravi, 1:1 con un pequeño di cui aveva la responsabilità, al tempo stesso sembrava quasi un sabato pomeriggio tra amici che vanno a vedere un film insieme riempendosi la bocca di popcorn, coca cola e m&m’s… La “pelicula” era di produzione domenicana, in spagnolo, ai bambini è piaciuta molto, a tratti scoppiavano a ridere oppure commentavano a voce alta le scene come pare siano abituati qui.
E’ stato bello anche vederli durante il viaggio ascoltare musica a due a due, un auricolare per ognuno, e il filo bianco che li univa al telefono.”

25 luglio

“Oggi ci siamo scambiati le attività rispetto a ieri; cosi è stata la volta di Ludo, Pol, Pizzi, Anita, Beatrice, Cecilia, Isabel, Livia, Maria, Margherita, Matilde di lavorare nel conuco, nella cocina e con i bambini di Casa San Marcos mentre l’altro gruppo è andato a Los Llanos.

I ragazzi hanno liberato dalle erbacce le piante di papaya e di zucca e hanno fatto un bel giro tra le piante del conuco, guidati da Jocelyn e Antonio che vi lavorano per il loro anno di servizio (il periodo di restituzione a NPH di quanto ricevuto prima di andare all’Università o intraprendere la strada di una formazione professionale). Il conuco  fornisce in ottica di autosostenibilità e risparmio circa il 15% del fabbisogno di frutta e verdura della Casa: platani, mandarini, cerezas (un tipo di ciliegie da cui si ricava il succo fresco che si trova alla caffetteria), arance, limoni, tamarindi, passionfruit, avocadi, manghi di vario tipo, papaya, yucca zucche e zucchine… e come in tutte le Case NPH, c’e’ anche un allevamento di maiali per la produzione di carne.”

24 luglio

Oggi ci siamo divisi in due gruppi: uno è andato a Los Llanos per proseguire la costruzione della casa della Tia Antonia, l’altro ha lavorato alle workstations a Casa Santa Ana.

Francesca, Gaia, Arianna, Pietro Pepe, Pietro Pit, Charlie, Elena, Orsola, Vittoria, Camilla e Giulia sono rimasti a Casa Santa Ana con Nicoletta dividendosi tra varie attività: la pulizia delle sterpaglie al conuco con il pequeño Chapo e Flaca, la compagnia ai bambini di Casa San Marcos, il lavoro di trasporto della tierra per livellare l’appezzamento di terreno dietro la Casa Santa Maria, ovvero la casetta in cui vivono gli special needs children che non hanno disabilità cosi gravi da stare a Casa San Marcos. Questo lavoro contribuirà a creare uno spazio gioco su misura e per la loro stimolazione come un piccolo giardino o orto.

Ludovico, Paolo detto Pol, Pietro detto Pizzi, Anita, Beatrice, Cecilia, Isabel, Livia, Maria, Margherita, Matilde con Silvia Joel e Jeffrey sono andati a Los Llanos, al cantiere, dove i ragazzi hanno movimentato assi di legno, sacchi di cemento, blocchi, sabbia, terra, acqua necessari per la pavimentazione della casa della tia Antonia e per la produzione del cemento che gli operai stanno apponendo agli angoli della struttura.
Con il lavoro di oggi abbiamo esaurito il mucchio di terra dietro la casa, che è stato picconato e trasportato con i secchi facendo catena: un mini traguardo nella costruzione di una piccola casa, che pero’ come tutte le cose, va fatta passo dopo passo e grazie al lavoro di tanti che vogliono raggiungere lo stesso obiettivo. Oltre che ai parenti della tia oggi si sono uniti al lavoro anche i bambini dei vicini! La tia ci ha preparato un ottimo pranzo con riso fagioli e melanzane nella sua cucina all’aperto e l’abbiamo salutata con affetto alla partenza.

Ci siamo poi ritrovati nel pomeriggio per giocare con i bambini e i ragazzi nella splendida luce del pomeriggio e con una piacevole novità: l’apertura non ufficiale della caffetteria che si trova accanto alla Casa de visitas in cui alloggiamo. La giornata si è conclusa con l’incontro con Kieran, il Direttore della Casa, anche questo molto interessante e di ispirazione come quello con sua moglie Susanna.”

23 luglio

Oggi è stata una giornata speciale e di festa. Siamo andati con 15 pequeños alla spiaggia di Guayacanes dove i nostri ragazzi hanno fatto ripetuti bagni facendo giochi, scherzi e corse sulla spiaggia, con i bambini che non volevano mai uscire dall’acqua trasparente e caldissima. Vengono al mare due volte all’anno e quindi oggi abbiamo permesso loro di fare qualcosa di eccezionale, come tutti devono poter fare durante le vacanze da scuola!
Per pranzo abbiamo mangiato tutti insieme la pizza e dopo un altro bagno abbiamo ripreso la strada di casa.

La sera una bella festa con tutti i pequeños, dove sono state festeggiate insieme diverse cose: il compleanno di Isabel, partecipante al Campus, quello di Orsola di due giorni fa, del pequeño Jeffrey, il termine del periodo di volontariato di Alice, volontaria italiana di Casa San Marcos e di un’altra volontaria francese. “

22 luglio

“Domenica a Santa Ana. Oggi giornata di riposo dal lavoro piu operativo, ma di conoscenza e di riflessione.
Abbiamo ascoltato alcune storie, dalla voce dei loro protagonisti, che ci fanno capire quanto NPH sia speciale, e come abbia trasformato la vita di migliaia di bambini, nati sotto la peggiore stella, e anche la storia di coloro che hanno deciso di dare il loro contributo perche’ questo potesse accadere. Scusate quindi se oggi il nostro racconto sara’ lungo, ma e’ troppo intenso quello che vogliamo condividere con voi e comunque sara’ solo una piccola parte di quello che abbiamo ascoltato e soprattutto sentito dentro.
Danilo ha 6 anni e vive a Casa Santa Ana da un anno. Ha la sindrome di Down, proviene dai bateys, i villaggi in cui vivono i lavoratori di canna da zucchero, in condizioni di estremo degrado, in baracche senza servizi, quasi come schiavi, con pochi diritti e paghe da fame. La mamma non ce l’ha, suo padre doveva lavorare, non poteva occuparsi di lui e quindi lo lasciava tutto il giorno chiuso nella baracca insieme al cane, da cui aveva imparato a camminare a quattro zampe e a mangiare dalla ciotola a terra. Oggi vive qui nella casetta dei piccolini chiamata Santa Lucia, è amatissimo, sorride a tutti e allunga le mani per andare in braccio ai vostri ragazzi anche se ha già la sua preferita!

Victor e Adonis hanno parlato dopo Susana, sono stati tra i primi pequeños accolti da NPH Repubblica Dominicana. Adonis ci ha portato la foto che lo ritraeva con Padre Wasoon e un giovane Kieran.  Non aveva scelto di estar in NPH, ma le sue scelte di ogni giorno di rimanere e non scappare, di approfittare delle opportunità di studio e di amore che gli venivano offerte ha determinato quello che è oggi, studente in farmacia che mai àsarebbe potuto diventare se con i suoi fratelli, alla morte della madre non fosse cresciuto in NPH.

Victor, studente in odontoiatria, è stato in Italia da piccolo per i 50 anni di NPH, in un viaggio con Padre Wasson organizzato dalla Fondazione Francesca Rava nel corso del quale e’ stato anche ricevuto da Giovanni Paolo II. Ha imparato a parlare bene le lingue, l’inglese ma anche il creolo aiutando a ricevere i visitatori e i volontari di Casa Santa Ana, approfittando della loro presenza per migliorarsi ogni giorno di piu. Ha il sogno di lavorare in Haiti all’ospedale pediatrico NPH Saint Damien, un altro progetto della Fondazione Francesca Rava dove batte forte un cuore italiano.

Abbiamo poi conosciuto Alice, volontaria fisioterapista della Fondazione Francesca Rava, da un anno qui al lavoro a Casa San Marcos, la struttura di Casa Santa Ana che accoglie 14 bambini disabili, di cui 7 con gravi disabilita. Casa San Marcos e’ l’unica struttura per i bambini disabili in RD. Ha insegnato alle tias la nutrizione artificiale che permette di nutrire i ragazzi più gravi con sondini che impediscono il loro soffocamento durante il pasto. Tra qualche giorno la sua esperienza qui terminerà ma le tias hanno imparato tanto da lei. Ha raccontato ai ragazzi la possibilità di scegliere la strada del volontariato di lungo periodo che ha cambiato la vita per sempre, come sempre le rimarranno nel cuore i bambini cui si è dedicata ogni giorno in questi 13 mesi.

Nella giornata non sono mancati tanti altri bellissimi momenti dei ragazzi con i pequeños e anche simpatici episodi, dalla partita di volley con le suore alle prove di ballo di coppia… domani portiamo i pequeños al mare e sara una nuova giornata di amicizia e allegria. Che speriamo i ragazzi possano vivere con pienezza, facendo del loro estar qui, un tesoro per il loro futuro, diventando come i pequeños, adulti responsabili che sanno prendersi cura di se stessi e degli altri ogni giorno della vita, qui e nella loro realtà di ogni giorno.”

 

 

21 luglio

“Anche oggi lunga e intensa giornata, con escursione a Monte Plata, un’area agricola a circa un’ora da San Pedro, dove sono coltivati canna da zucchero, cacao, riso, frutti e ortaggi e cena sotto le stelle a Casa Santa Ana.

Stamattina come anticipato, siamo andati a visitare Ninos de dios, struttura NPH aperta l’anno scorso dopo alcuni lavori di ristrutturazione. Un nuovo programma che il Governo dominicano ha affidato a NPH, per la grande fiducia e stima del lavoro svolto sino ad oggi: un programma di affido temporaneo di bambini in difficoltà familiare in attesa che il Tribunale decida per loro una sistemazione definitiva. Il numero di bambini è quindi variabile, per una permanenza di qualche mese. Alcuni di loro vengono poi definitivamente affidati a NPH, come il caso di 3 bambini arrivati a Monte Plata con la mamma terminale di cancro, quindi non in grado di prendersi più cura di loro ma che chiaramente era importante potesse fino alla fine stare con i suoi figli, ora entrati definitivamente nella grande famiglia NPH.

E’ composta da 4 casette allegramente colorate (dipinte anche con il lavoro dei gruppi che ci hanno preceduto) in un grande appezzamento di terreno immerso nel verde, donato a NPH. Ci ha accolto il direttore, Christian, figlio di due pequeños cresciuti nella Casa NPH Messico, insegnante di informatica, che si è dedicato a aiutare l’opera di NPH. Con noi sono venuti anche un gruppo di bambini da Casa Santa Ana, un modo per premiarli della buona condotta e dare loro anche la possibilità di svagarsi uscendo dalla Casa.
Dopo il pranzo siamo andati a Salto Socoa una cascata in mezzo alla foresta dove abbiamo fatto il bagno nell’acqua fresca riprendendoci dal caldo di oggi.
I ragazzi hanno continuato a giocare anche durante il cambio di pneumatico di uno dei nostri pulmini! Foratura avvenuta per fortuna appena fuori dal cancello di Ninos de dios.
La sera la cena è stata speciale, siamo stati invitati dal Direttore di NPH Repubblica Dominicana Kieran Rigney e sua moglie Susanna, a mangiare tutti insieme con i pequeños all’aperto, nello spazio difronte alla loro abitazione qui a Casa Santa Ana. E’ stato bellissimo mangiare hot dog e insalata russa in grandi tavolate, mescolati tra i nostri piccoli amici e poi ballare tutti insieme con i bambini e ragazzi la macarena, la salsa e tanti altri balli scatenati! La serata si è chiusa con gli auguri a Orsola, Dani il responsabile delle attività di animazione ha chiesto ai pequeños di farle ciascuno un regalo: un bellissimo abbraccio.
Domani ci aspetta la prima lezione di spagnolo con Susanna, la moglie di Kieran, cresciuta nella Casa NPH Messico.”

 

20 luglio

“Oggi è stata un’altra giornata di duro lavoro alla casa della tia Antonio; i ragazzi sono allegri e positivi nonostante le difficoltà del fango (ieri notte ha piovuto tanto) e della temperatura elevata!!
Oggi oltre a spostare bidonate di terra abbiamo dovuto spostare una montagna di mattoni da fuori a dentro la casa!! Un bel lavoro di squadra con una catena umana a ritmo di musica!!
Poi pranzo cucinato come ieri dalla tia (tutto buonissimo ? ) e poi rientro alla casa dei volontari per la meritata doccia!

 

19 luglio

Ragazzi al lavoro come muratori oggi per la costruzione della Casa della tia Antonia nel villaggio di Los Llanos a un’ora di macchina dalla casa NPH Santa Ana. Antonia eèmolto gentile, anche da lontano si capisce che è piena d’amore. Da 10 anni lavora con NPH come tia per i bambini disabili di Casa San Marcos, con cui vive giorno e notte 4 giorni la settimana, poi torna a casa sua. O meglio la sua baracca, che stiamo trasformando in una casetta vera in mattoni, con il lavoro dei ragazzi dei campus 2018 in Repubblica Dominicana, questo e’ il progetto cui stiamo lavorando idealmente passandoci il testimone da un gruppo all’altro questa estate e cui vi ringraziamo di aver contribuito.

Chi ci ha preceduto ha demolito la baracca, scavato le fondamenta, posato i primi mattoni. Le mura stanno crescendo con il lavoro del marito della Tia, di suo fratello e di alcuni operai della comunità, cui cosi NPH da un piccolo impiego. Noi abbiamo trasportato all’interno delle mura la terra che una volta pressata sarà la base della pavimentazione della casa. I ragazzi hanno picconato la collinetta dietro la baracca, riempito i secchi di terra che si sono passati facendo catena umana e che poi hanno rovesciato nelle varie future stanze, dove la tia vivrà con suo marito, la sua mamma, alcuni dei suoi nipoti (ne ha 11) che la figlia le lascia quando va a lavorare.

Con noi anche Victor uno dei primi 7 pequeños con cui è nata NPH Repubblica Dominicana nel 2002, oggi al terzo anno di università, vuole diventare dentista, parla inglese molto bene e ha picconato alla grande!

Sotto il sole senza lamentarsi e al ritmo della musica dominicana a palla i ragazzi hanno lavorato tantissimo, insieme, sudati marci e infangati, prenotandosi per chi per primo avrebbe fatto la doccia! hanno assolutamente meritato la carne con riso e fagioli cotti al fuoco dalla tia all’aperto, come usa chi vive (intere famiglie) in queste baracche di legno dalle finestre piccolissime.
Prima di venire via dal cantiere, dove torneremo domani, abbiamo fatto due passi nelle strade adiacenti per poi riprendere i nostri mezzi per rientrare a casa. Ora si stanno rilassando giocando a carte in attesa della fine della pioggia per andare a giocare con i bambini.”

A Casa Santa Ana si trovano 4 bambini haitiani provenienti dal cancer center dell’Ospedale pediatrico Saint Damien in Haiti. Devono fare la radioterapia a Santo Domingo perché’ ad Haiti non e’ disponibile e risiedono qui durante le terapie. Parlano solo creolo e francese e le ragazze nel pomeriggio sono andate a giocare anche con loro.

 

18 luglio

Oggi giornata di conoscenza e acclimatamento a Casa NPH Santa Ana allo stesso tempo anche di lavoro intenso.
Al mattino breve giro per la Casa, costruita nel 2003 su progetto dell’Ing. volontario Renzo Serravalle e costruita su un ampio terreno per un terzo acquistato grazie a donazioni italiane. I bambini e ragazzi vivono suddivisi in casette raggruppati per età e sesso; anche 3 di queste casette sono state costruite con donazioni dalla Fondazione Francesca Rava, come Casa San Marcos e il multipurpose center struttura al coperto che funziona da refettorio durante l’anno scolastico e area attività al coperto come ad esempio per le graduation days.
Abbiamo visto la scuola, ora chiusa per le vacanze, e il taller di falegnameria, dove lavorano a regime 12 ragazzi e dove si producono sgabelli sedie e altri piccoli mobili per la scuola e per le necessità della casa. Come in tutte le Case NPH nei 9 paesi in cui siamo presenti, questi workshop hanno l’obiettivo di scoprire inclinazioni e talenti, insegnare un mestiere ai ragazzi e autoprodurre beni e servizi per questa grande famiglia. Cosi ci sono i talleres di peluquéria, sartoria, officina meccanica, falegnameria…poi via al lavoro. Matilde, Francesca, Pietro, Anita, Isabel hanno accompagnato gli undici bambini disabili di Casa San Marcos alla spiaggia e sono stati benissimo.

L’impatto con disabilità cosi forti tutte insieme non è facile e invece lo è stato, grazie alla bellezza del mare in cui hanno giocato con loro, e all’esempio degli assistenti che trattavano i bambini e ragazzi con amore e naturalezza. Non abbiamo foto da mostrarvi di questa esperienza ma i ragazzi erano molto contenti e cosi anche noi.

Gli altri si sono suddivisi tra il conuco, la cucina, balli, cucito e laboratori di pittura condividendo cosi il lavoro dello staff locale. Il conuco è un campo che produce circa il 15% del fabbisogno della Casa di frutta e ortaggi. Al pomeriggio c’e’ stata anche la Messa, occasione per vedere tutta la comunità riunita.
I ragazzi hanno giocato tanto con i bambini e con i ragazzi.
Dopocena hanno cantato e suonato la chitarra e ancora sono in chiacchiera…. sono quasi le 22 tra poco scatta il coprifuoco, domani ci attende la prima giornata di costruzione della Casa della Tia Antonia.”