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Giugno 2024, primo Campus solidale nella Casa NPH in Repubblica Dominicana

Lo scorso 17 giugno, il primissimo gruppo di volontari dei nostri campus solidali estivi è partito per la Casa NPH in Repubblica Dominicana.

Ogni giorno i 28 partecipanti, accompagnati in questa meravigliosa esperienza dalle tutor della Fondazione, Chiara, Valentina e Lisa, si stanno immergendo nella magia del mondo NPH: al mattino aiutano nella costruzione del tetto della casa di un tio (le persone che si occupano dei pequeños nella Casa) e con la tinteggiatura delle pareti della casa di un hermano mayores, cresciuto in NPH e ora uscito.

Al pomeriggio, invece, ci si diverte stando con i bambini e ragazzi accolti a Santa Ana. Basket, disegni, pettinature e bolle di sapone. Ogni minuto è prezioso per instaurare un rapporto di affetto e fiducia reciproca.

 

Ecco il loro diario di bordo

GIORNO 1

“Eccoci alla fine di questa prima giornata di “scoperta”. Questa mattina la sveglia è suonata tardi, per lasciar il tempo ai ragazzi di abituarsi al fuso e riposarsi.
La mattinata è poi trascorsa a visitare la casa NPH, che accoglie ad oggi 140 pequeños e che ospita all’interno delle sue scuole altri 300 bambini e giovani provenienti dai poveri quartieri nei pressi della Casa.
Il pranzo e il pomeriggio sono stati invece all’insegna della conoscenza reciproca.
I ragazzi hanno giocato a basket e calcio mentre le ragazze si sono dedicate di più ai bambini piccoli.
Un forte temporale ha poi fatto concludere la giornata nella “nostra” casa dei volontari, dove i volontari hanno iniziato a stringere amicizia tra di loro.

GIORNO 2

La mattinata ci ha visti impegnati nel primo vero giorno di lavoro.

Abbiamo diviso i ragazzi in due gruppi, una parte è andata ad aiutare nella costruzione del tetto della casa di uno dei tio (le persone che lavorano all’interno della casa NPH, occupandosi dei pequeños); un’altra parte dei ragazzi, invece, è andata a dipingere le pareti della casa di Alex, un hermano mayor che, ormai giovane adulto, è uscito da NPH e sta realizzando il suo sogno più grande di avere una palestra tutta sua dove insegnare taekwondo.
Entrambi questi bellissimi progetti, che portano un reale cambiamento nella vita di queste persone, noi possiamo realizzarli solo grazie donazioni che ci riteniamo.
Vedere Alex commuoversi perché il suo desiderio sta prendendo vita, ci ha riempito il cuore di gioia e commozione
Il suo desiderio più grande è, attraverso il taekwondo, riuscire ad allontanare i bambini e ragazzi dalla strada, per trasmettere loro gli stessi valori ed insegnamenti appresi dentro la casa NPH. Ad oggi ha già 30 bambini e ragazzi, dai 5 anni in su, che seguono i suoi corsi all’interno di una baracca.

Il pomeriggio, passato invece con i pequeños, ha visto i volontari impegnati a giocare e poi andare a messa (per chi ha desiderato partecipare).

La serata si è conclusa con i racconti di Kieran, Direttore della Casa NPH, che ha raccontato l’importanza dell’esperienza che i ragazzi stanno vivendo, sia per una crescita  personale ma, soprattutto, perché ognuno di loro diventa un fondamentale ambasciatore di NPH e del lavoro e impegno che quotidianamente porta tante persone a lavorare per garantire un presente ed un futuro a migliaia di bambini.

GIORNO 3

Oggi è stata una giornata all’insegna del calcio: tra gioie e dolori
Ma partiamo dall’inizio. Finito il solito giro di controllo per capire quanti altri ragazzi erano caduti nella trappola del virus influenzale durante la notte, ci siamo preparati e divisi in due gruppi. Abbiamo poi proseguito i lavori iniziati il giorno prima.
La casa di Alex è stata pitturata tutta mentre il lavoro di ricostruzione del tetto richiederà il nostro aiuto anche per i prossimi giorni.
I ragazzi hanno svolto un lavoro eccellente, ricevendo persino i complimenti per come si sono impegnati.

Tornati a casa sono iniziati i dolori. Tutto era pronto per vedere l Italia ed esultare insieme. Ma sul maxi schermo, dove è stata proiettata la partita, abbiamo purtroppo assistito alla disfatta.

A seguire il super partitone di calcio ‘volontari vs pequeños’, meritatamente vinto dall’Italia!
E mentre loro si impegnavano sul campo, dagli spalti le ragazze fingevano di assistere e tifare, ma la realtà è che hanno passato tutto il tempo della partita a giocare con i bambini.

Sono un gruppo davvero molto bello…poco a poco si stanno lasciando andare. Vedere le relazioni di amicizia che iniziano a nascere tra loro e i pequenos ci riempie di felicità.

La cena con tacos e burritos ha ripagato poi ampiamente le fatiche della giornata.


GIORNO 4

Una nuova ed intensa giornata è volata via.
Oggi il lavoro si è svolto tutto all’interno della Casa NPH: chi nell’orto, chi a dipingere il multiuso (una grande “palestra” dove si svolgono differenti attività dalle feste alla celebrazione dei ragazzi che si diplomano) e chi svolgendo lavoro di pulizia

Il pomeriggio ha visto sempre i nostri giovani calciatori affrontare i pequeños in “agguerrite” ed infinite partite di calcio (oggi i dominicani hanno vinto e, bisogna anche riconoscere loro, che giocano pure a piedi scalzi😬😅), mentre le ragazze si son divertite insieme ai più piccoli e alle ragazze di NPH svolgendo differenti attività: dal gioco della campana agli album da colorare, passando attraverso la creazione di braccialetti e finti tatuaggi, fino alle trecce e la manicure.
Sfiniti ma sorridenti stanno ora giocando a carta o rilassandosi guardando le foto della giornata.

Molti dei ragazzi chiedono com’è possibile diventare padrino/madrina di uno dei pequenos. È molto emozionante vedere che si stanno affezionando tanto ai “nostri” pequenos e che hanno compreso la bellezza ed importanza di adottare a distanza!💛

GIORNO 5

Dopo la giornata intensa di ieri oggi ci siamo goduti tempi ed emozioni più “contenute”.
Sveglia con calma e alle 10.30 tutti eleganti siamo andati a messa con i pequenos.
Dopo pranzo Giochi coi bambini, Lezioni con Alex di taekwondo e poi  “gita” e cena a Santo Domingo.

GIORNO 6

Oggi siamo stati alla ‘Casa Niños de Dios’ a Monte Plata.
Il Governo Domenicano, riconoscendo l’ottimo lavoro svolto in questi anni, ha deciso nel 2017 di affidare a NPH la gestione di un “hogar de paso”, una struttura statale che ospita i bambini tolti alle loro famiglie in attesa che il Tribunale decida per loro una collocazione definitiva (adozione/rientro in famiglia/affido a NPH).

Molti di loro hanno alle spalle una storia di abusi e violenze, i nostri volontari hanno notato subito al primo impatto la differenza con i bambini di Casa Sant’Ana che ormai da anni vivono in un ambiente sicuro e protetto, dove hanno imparato a prendersi per mano a vicenda e a condividere tutto.

È stato meraviglioso vedere i bimbi di Monte Plata piano piano iniziare a fidarsi dei volontari, superare le proprie paure, accettare abbracci, carezze, regali. Dopo un pranzo a Monte Plata a base di riso e pollo e dopo aver portato il gelato a tutti i bambini delle casette, siamo ritornati a Casa Sant’Ana.

GIORNO 7

Quanta energia! Oggi i vostri ragazzi ci hanno sorpreso per la loro forza e resistenza fisica!

Stamattina, dopo la solita ricca colazione, ci dirigiamo al campo di baseball che c’è all’ interno della Casa Nph, dove ci aspettavano per iniziare la costruzione di un nuovo cammino asfaltato.

Vanghe, picconi, secchi sono stati i nostri compagni durante le calda mattinata. Per quasi 2h 30 il gruppo ha lavorato pulendo il vecchio sentiero dalla ghiaia, creando cemento e trasportando pesi. Nessuno si è tirato indietro alla fatica (facendoci definitivamente capire che tutto sommato ai ragazzi più il lavoro è duro e più si divertono e sentono utili!)

Una doccia veloce e poi dritti a pranzare nelle casette dei pequenos. Rientrati a casa, dopo qualche ora di riposo stesi in terrazza a prendere il sole (in realtà qualcuno non è più nemmeno voluto ripassare da casa dei volontari per rimanere tutto il tempo con i suoi nuovi amici) eccoci di nuovo tutti in giardino coi pequenos, che ogni giorno di più sono in trepida attesa del nostro arrivo per condividere il pomeriggio insieme.

GIORNO 8

La parola di oggi è “famiglia”.

Famiglia
Quella che stamani ha visto fondersi in dolorose lacrime e lunghi abbracci un padre con le nostre tias, durante il funerale del piccolo Carlos, un pequeno “speciale” che da anni viveva con noi, nella Casa San Marcos e che purtroppo ieri è venuto a mancare.
Carlos era tanto amato dal papà, che appena poteva veniva a trovarlo e dalle nostre tias, che si sono occupate di lui con infinita cura, come fosse stato loro figlio, giorno e notte per 8 anni.

Famiglia
è quella che va oltre le barriere di sangue e che unisce la persone. Esattamente come quella che osserviamo nel pomeriggio guardando i nostri volontari pulire dall’immondizia le strade e le case di “non piu estranei” che vivono nel vicino batey, e che li vede mettersi a giocare spontaneamente insieme ai bimbi delle baracche

Famiglia
È quella ancora più grande e che incontriamo nell’ unione del mondo umano con quello degli animali, mentre portiamo i bambini di Casa San Marcos dai cavalli. Il muso del puledrino che si avvicina in cerca di una carezza da parte dei bambini regala a tutti noi un momento di profonda armonia con ciò che ci circonda.

GIORNO 9

Oggi i volontari hanno lavorato alla realizzazione del sentiero con un’energia e forza di volontà che persino il capo muratore è rimasto basito!

Il pomeriggio è poi trascorso velocemente con i loro amici in giardino tra biciclette, manicure, qualche calcio di rigore e tante chiacchiere.

Una giornata semplice che credo abbia dato tanto ad ognuno di noi.

GIORNO 10

A tutti i nostri volontari sembra incredibile ma siamo arrivati all’ultimo giorno di Campus nella Casa NPH in Repubblica Dominicana

Oggi è stata una giornata speciale ricca di momenti indimenticabili tanto per loro quanto per i pequenos.

Queste due settimane sono volate, i nostri volontari tornano a casa con la consapevolezza che i bambini accolti a Casa Sant’Ana, che hanno imparato a conoscere e ad amare, avranno la possibilità di crescere, andare all’Università, diventare adulti responsabili e parte attiva nel cambiamento delle comunità da cui provengono.

E questo grazie anche a loro e a tutti i volontari che hanno incontrato per la strada, che sono riusciti a mostrargli che il mondo è grande e che li aspetta ♥️