Lo scorso 4 luglio, un gruppo di volontari dei nostri campus solidali è partito per la Casa NPH in El Salvador.
Ogni giorno, accompagnati in questa meravigliosa esperienza dalle tutor della Fondazione, Elisabetta e Valentina, si stanno immergendo nella magia del mondo NPH: al mattino collaborano con la Casa svolgendo diverse attività, tra cui la cura dell’orto interno alla struttura.
Nel pomeriggio, invece, trascorrono momenti di gioco e condivisione con i bambini e i ragazzi accolti nella Casa. Ogni minuto è prezioso per costruire un legame basato su affetto e fiducia reciproca.
Ecco il loro diario di bordo:
5 luglio 2025
Questo pomeriggio ci hanno presentato tutti i progetti attivi qui a Texistepeque. Con grande passione ci hanno guidato in un giro della struttura, facendoci entrare piano piano nel cuore di questa realtà così viva e accogliente. Subito dopo, nonostante il lungo viaggio e la stanchezza, i nostri ragazzi si sono lanciati in campo senza esitazioni: tra partite di calcio e pallavolo, hanno subito trovato il modo di entrare in sintonia con i bambini e i ragazzi della Casa.
Il primo incontro con questa casa così lontana da casa, eppure così familiare, non poteva essere più bello. L’accoglienza dei niños di NPH è stata, come sempre, travolgente e piena di entusiasmo. Dopo tanti giochi, risate e una valanga di goal, siamo pronti per andare a riposare. Domani ci aspetta una giornata piena, tutta da vivere insieme a loro!
6 luglio 2025
Oggi è stata una giornata intensa e piena di emozioni. La mattinata è iniziata in cucina con Ana, la cuoca della Casa, che ci ha insegnato a preparare il pranzo per tutti: tortillas, carne marinata e verdure. I ragazzi si sono messi subito all’opera, precisi e coinvolti, tanto che quando siamo usciti per giocare con i pequeños, Ana ci ha guardato con un misto di orgoglio e dispiacere per aver perso i suoi nuovi assistenti!
Il pomeriggio è volato tra partite di palla prigioniera, “un due tre stella” e un’epica sfida di pallavolo: Italia contro El Salvador.
Dopo i giochi, ci siamo goduti una cena deliziosa a base di tortillas, fagioli e platano fritto. Ma la vera sorpresa della serata sono state le lezioni di salsa e merengue sotto un temporale tropicale, che i ragazzi hanno saputo trasformare in un’occasione perfetta per lavare i piatti… all’aperto!
7 luglio 2025
Questa mattina abbiamo completato il nostro tour dei progetti attivi nella Casa NPH in El Salvador. È stato emozionante vedere con i nostri occhi quanto lavoro e quanto amore ci siano dietro ogni angolo di questa realtà.
Siamo partiti dalla scuola, che ogni giorno accoglie circa 250 bambini e ragazzi: alcuni vivono all’interno della Casa, altri arrivano dalle comunità circostanti. È un luogo che colpisce subito: per la pulizia, l’ordine, la bellezza… ma soprattutto per lo spirito che si respira. Come ci ha raccontato la direttrice, “le storie di questi bambini sono spesso durissime – segnate da povertà, violenza, abbandono – ma la scuola deve essere per loro un rifugio, un luogo in cui si sentano al sicuro e amati”.
Poi abbiamo visitato la clinica, un luogo prezioso. In un paese come El Salvador, dove l’accesso alle cure mediche è spesso limitato o inesistente, questa clinica rappresenta una speranza concreta: qui tanti bambini possono ricevere assistenza gratuita e di qualità.
Abbiamo visto anche la cucina, dove ogni giorno sei persone preparano un pasto caldo per oltre 200 bambini – che per molti è l’unico pasto completo della giornata. Le serre, curate con grande attenzione, forniscono le verdure per tutta la struttura, nell’ottica di essere sempre più autosufficienti e sostenibili. E poi la fattoria, dove lavoreremo nei prossimi giorni, insieme ai ragazzi.
Nel pomeriggio ci siamo divisi nei laboratori creativi: braccialetti, portachiavi, cartapesta… attività semplici ma cariche di bellezza, perché fatte fianco a fianco con i pequeños e le pequeñas della Casa. Dopo la merenda, spazio ai giochi, e quando è arrivato l’immancabile temporale tropicale, ci siamo rifugiati nella nostra casa a giocare a “Sarabanda”. Ognuno ha scelto una canzone “del suo tempo”, e gli altri dovevano indovinare dalle prime note.
Vivere dentro una Casa NPH è un’esperienza che ti riempie il cuore. Devo confessare che il clima di serenità e pace che si respira qui in El Salvador è davvero speciale.
Questa sarà – lo è già – un’esperienza meravigliosa per i vostri ragazzi. Ma lo è tantissimo anche per i bambini e i ragazzi che vivono qui. E ogni sorriso che ci scambiamo ne è la prova più autentica.
9 luglio 2025
Oggi è stato il nostro primo vero giorno di lavoro… e l’energia non è mancata! I ragazzi si sono subito messi all’opera, divisi tra vari compiti, e ognuno ha dato il massimo.
Un gruppo ha lavorato nella scuola, pulendo le classi e i corridoi, preparando l’asilo per accogliere i più piccoli che arriveranno nei prossimi giorni. Gli altri, armati di guanti, zappe e tanta pazienza, si sono immersi nel lavoro nella serra insieme a Carlos. Hanno strappato erbacce, dissodato la terra, preparandola per accogliere tante piantine di pomodoro. Il caldo non ha dato tregua, ma nonostante il sudore e la fatica, i sorrisi non sono mai mancati.
A pranzo abbiamo mangiato tutti insieme con i pequeños: un momento semplice ma sempre speciale, fatto di risate, chiacchiere e condivisione.
Il pomeriggio è stato dedicato ai talleres, tra lavoretti manuali e giochi, sempre a stretto contatto con i bambini della Casa. Poi, a fine giornata, siamo partiti per Santa Ana, la città più vicina alla struttura. Raggiungerla non è facile: la Casa è immersa nella natura, e per arrivare in città bisogna percorrere una lunga strada sterrata, costeggiata da baracche di lamiera, prima di sbucare sulla strada principale.
A Santa Ana abbiamo fatto un po’ di spesa e poi siamo stati accolti dai ragazzi universitari che, grazie alle borse di studio di NPH, stanno costruendo il loro futuro. È stata una cena davvero speciale: i vostri figli hanno ascoltato storie e percorsi di vita di chi, solo qualche anno fa, era esattamente dove sono loro ora. Un momento intenso, ricco di ispirazione, consapevolezza e speranza.
NPH non si ferma quando i bambini crescono: li accompagna anche nel loro percorso verso l’età adulta, offrendo opportunità concrete per sognare e realizzarsi.
Ora siamo in viaggio verso casa, stanchi ma con il cuore pieno. Ci aspetta ancora un’ultima sfida a calcio prima di andare a dormire… Vi aggiorniamo presto sul risultato!
Oggi vogliamo raccontarvi una delle tante esperienze significative che il nostro campus sta rendendo possibili. Il nostro impegno qui non si limita alle attività pratiche per la Casa e ai progetti specifici: stiamo contribuendo anche a creare occasioni speciali per i bambini, regalando loro momenti di scoperta, apprendimento e gioia.
Abbiamo infatti organizzato una bellissima gita al museo “Tin Marín”, un museo interattivo pensato proprio per i più piccoli. Ad accoglierci, educatori preparati e appassionati che hanno coinvolto i bambini in laboratori e giochi didattici. I bambini si sono divertiti tantissimo, e anche noi abbiamo partecipato attivamente alle attività, condividendo con loro sorrisi e curiosità.
Al rientro, abbiamo avuto la possibilità di accompagnare a casa molti di questi bambini, e questo ci ha permesso di vedere con i nostri occhi la realtà al di fuori della Casa NPH. Abbiamo attraversato villaggi e aree rurali, dove le abitazioni sono spesso baracche con tetti e pareti di lamiera: condizioni difficili, che raramente si immaginano quando li si vede ogni giorno in Casa, sempre ordinati e curati.
Questa esperienza ci ha colpito profondamente. Vedere da dove vengono questi bambini rende ancora più evidente quanto NPH stia facendo per loro. Qui ogni giorno viene donata dignità, bellezza e calore umano, trasformando le loro vite in qualcosa di più giusto e pieno d’amore. Ed è davvero commovente esserne testimoni.
10 luglio 2025
Stamattina ci siamo divisi tra orto, scuola, asilo, cucina e raccolta rifiuti: ognuno ha dato il proprio contributo con impegno. Colazione e pranzo li abbiamo condivisi con i pequeños, che giorno dopo giorno impariamo a conoscere e amare sempre di più.
Il pomeriggio è stato dedicato ai laboratori creativi con le ragazze, tra colori, sorrisi e tanta partecipazione.
La serata ci ha regalato un momento speciale: cena tipica salvadoregna a base di pupusas, gustate con le mani e condivise con Carmina e tre ragazzi straordinari – Laura, Moisés e Jaime – che ci hanno raccontato le loro storie.
Ascoltarli è sempre toccante: questa Casa non è solo un rifugio, è un luogo dove si ricomincia a credere in sé stessi. Dove si cresce, insieme.