I veri super eroi.
Andiamo a pranzo dove ci raggiunge il piccolo C. un bimbo che avevo già avuto l’immenso piacere di conoscere lo scorso anno e che oggi, sapendo che eravamo tornati in Calabria da loro e per loro, è venuto a salutarci presso la casa famiglia in cui stiamo. Torna oggi perché finalmente lui vive fuori. Lui ha trovato una sua famiglia.
Vederlo, percepire la sua palpabile felicità, il suo nuovo equilibrio, ora che ha una mamma e un papà che gli vogliono bene, è stata l’essenza più bella dell’emozione.
Dopo aver finito di mangiare G., che gestisce la casa famiglia con la moglie, con commozione annuncia a tutti che proprio stamattina i nuovi genitori affidatari di C. hanno firmato le carte per proseguire il percorso del piccolo da affido a vera e propria adozione.
Impossibile descrivere e anche solo immaginare la toccante felicità di C. e il suo cambiamento da bimbo turbato a piccolo, ometto pieno di amore.
Impossibile, purtroppo, descrivere allo stesso tempo gli sguardi tristi, le lacrime silenziose, i pesanti silenzi degli altri bimbi. Nei loro occhi umidi era chiaramente possibile leggere il desiderio di ritrovarsi presto con il cuore colmo di quella stessa gioia. Nelle loro mani tremanti possibile vedere il desiderio di poter afferrare presto le mani salde e sicure di qualcuno che con amore possa presto afferrarli per condurli con sicurezza, cure e stabilità nella lunga, e troppo spesso ingiustamente beffarda e crudele, strada della vita.
Sei lì. Li osservi. Li abbracci. Fai di tutto per farli sentire che ci sei. E loro che ti chiedono solo quando ce ne andremo e perché non possiamo rimanere per sempre con loro.
Loro, piccoli, veri e combattivi eroi.
Mille pensieri attraversano mente e cuore. Ed è tutto tanto… È tutto troppo. È tutto bello e orrendo. Commovente e drammatico.
Solo voi, piccoli, veri e combattivi eroi.
- Chiara, campus Calabria