Cerco di riordinare le idee dopo una decina di giorni dal nostro ritorno. Le emozioni e le sensazioni provate nei giorni passati sono davvero tante e diversificate e per questo, molto difficili da descrivere.
È iniziato tutto la mattina del 2 luglio, dentro la sala della comunità Pathos. In una stanza semibuia con le tapparelle abbassate per ripararci dal caldo di Luglio. La fantastica Valentina (assistente sociale ma de facto educatrice, confidente e amica dei ragazzi), ci ha presentato gli ospiti della casa. L’imbarazzo iniziale è stato subito spezzato dalla risata di Vincenzo e dalle battutine taglienti di Micaela. Un paio di ore dopo eravamo a ridere e scherzare davanti ad un piatto di maccheroni al ragù. Da quel giorno tante cose sono cambiate per quei ragazzi e per me. Già dopo qualche giorni avevamo l’impressione di essere stati degli uragani nelle loro vite e loro lo erano stati per le nostre.
Non so di preciso cosa sia successo in questa settima in Calabria, so di essere diverso e so che i ragazzi che hanno trascorso qualche giorno con noi, ora si sentono più sicuri e consapevoli di non essere soli a questo mondo. Hanno trovato degli amici e noi abbiamo trovato dei fratelli. Quello che rimane di questa esperienza è davvero troppo per poterne scrivere fino in fondo. Rimangono ricordi, immagini e suoni. Rimangono i pianti di Simone, Ludovica e ovviamente quelli di Camilla. Rimane l’abbraccio di GA, che dopo uno straziante saluto ai ragazzi dell’arca della salvezza, mi chiede se ci saremmo rivisti il giorno successivo. Rimangono le nuotate con FA e SA e rimane la macchina di Maria, a motore acceso in mezzo a corso Garibaldi e le tante parole soffocate dal pianto dell’ultimo giorno.
I giorni sono trascorsi ad una velocità incredibile e proprio quando avremmo voluto traferirci nella Locride abbiamo dovuto riprendere il volo di rientro.
Per terminare vorrei ringraziare la Fondazione Francesca Rava per questa ulteriore opportunità di mettersi in gioco e sperimentare emozioni che il quotidiano reprime. Un enorme ringraziamento ai ragazzi di Pathos, a Valentina e Maria. Un grazie all’arca della salvezza e alle sue meravigliose creature.
Infine l’ultimo pensiero va a Chiara. Grazie per fare tutto con il cuore e vedere dell’amore in alcuni ragazzi anche dove sembra non ci sia nulla.
Il grazie più grande va a te.
- Edoardo, 24 anni